Gaeta (Lt). L’arcivescovo mons. Fabio Bernardo D’Onorio: “La Pasqua, opera della nostra redenzione”

arci_donorio.jpgIn celebrazioni classiche che caratterizzano la Pasqua da un punto di vista liturgico, la Veglia Pasquale e la Messa di Pasqua, anche quest’anno ha visto impegnato direttamente l’arcivescovo di Gaeta, monsignor Fabio Bernardo D’Onorio della Chiesa dell’Annunziata in Gaeta, con la celebrazione della Veglia Pasquale, alle ore 23,00 sabato santo, e il solenne pontificale di domenica 8 aprile alle ore 11.00. Ampia partecipazione dei fedeli non solo nelle celebrazioni officiate dal Vescovo, ma anche in tutte le parrocchie dell’arcidiocesi ed soprattutto al santuario mariano diocesano della Madonna della Civita ad Itri (Lt), guidato pastoralmente dai padri passionisti. Diversi i religiosi passionisti impegnati nella città di Itri, nelle parrocchie di Santa Maria Maggiore e di San Michele Arcangelo, nonché al Convento dei Passionisti. L’assenza per motivi di salute dei due sacerdoti parroci della città di Itri, entrambi passionisti, ha fatto scattare l’emergenza con il valido aiuto di altri passionisti della stessa comunità di Itri e della Civita: padre Antonio Rungi, ex-provinciale dei passionisti, che ha svolto i riti religiosi del triduo pasquale e della solennità della Pasqua tra il convento, la parrocchia di S.Maria Maggiore e quella di S.Michele Arcangelo; padre Emiddio Petringa, rettore del Santuario della Civita che ha coperto le esigenze pastorali della parrocchia di S.Maria Maggiore durante il triduo pasquale nella giornata di Pasqua; padre Mario Caccavale, vice-parroco di San Michele Arcangelo che ha assicurato il servizio religioso nella parrocchia di San Michele Arcangelo e parzialmente al Convento dei Passionisti. L’aiuto del diacono permanente, Tonino Fiorelli, dei laici impegnati ha permesso di svolgere al meglio tutte le cerimonie religiose previste, senza alcun ridimensionamento delle attività programmate. Quindi l’assenza dei due sacerdoti parroci è stato solo parzialmente avvertita, se non per questione di affetto e di carità fraterna. Quindi una Pasqua nel segno della spiritualità, della normalità e soprattutto dell’ampia partecipazione dei fedeli alle varie celebrazioni. Spiccono per questo: la processione di Cristo Morto e la Via Crucis Venerdì Santo, la Veglia Paquale di Sabato Santo e le messe della solennità di Pasqua celebrate fino a tardi e sempre affollate. La Pasquetta invece è caratterizzata dalla visita al santuario della Civita che è situato a circa 700 metri sul livello del mare e a 15 Km dal centro città di Itri. Questa sana tradizione fa sì che il Lunedì dell’Angelo sia dedicato a celebrare le lodi della Vergine della Risurrezione, che si estendono al martedì in Albis. L’Arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio, in questo momento storico che vede la Chiesa che è in Gaeta impegnata nel quinto sinodo diocesano della sua storia, si rivolge a tutto il popolo di Dio con un augurio che gli sgorga dal suo cuore di Pastore: “Celebrando la Pasqua del Signore, celebriamo l’opera della nostra Redenzione: rendiamo grazie a Cristo Gesù”. E d’altronde l’Arcivescovo è perfettamente consapevole del momento particolare che la società civile sta vivendo: in più occasioni, direttamente o tramite i suoi sacerdoti responsabili dei vari uffici diocesani, ha fatto ascoltare la sua voce in difesa, in particolare, di coloro che hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro o che hanno visto ridursi notevolmente i loro redditi; la sua solidarietà anche agli imprenditori e artigiani in difficoltà economica. A tutti la sua solidarietà paterna, invitando i rappresentanti delle istituzioni e tutti coloro che rappresentano la società civile a farsi carico delle migliori soluzioni possibili per una difesa del mondo del lavoro, tramite provvedimenti più equi e solidali; la Chiesa è coerente sino in fondo con il suo magistero che da tempo professa giustizia sociale. L’Arcivescovo è parimenti vicino a tutte le persone malate, sole o emarginate, agli anziani, agli stranieri, ai quali i sacerdoti diocesani non fanno mancare la loro assistenza spirituale; lodevole lo sforzo costante della Caritas verso gli ultimi. L’Arcivescovo nel ringraziare i rappresentanti dei media per l’attenzione che quotidianamente rivolgono alla vita religiosa diocesana augura a tutti indistintamente il bene più prezioso: la serenità dell’anima, che consente di gustare sino in fondo il dono infinito di Nostro Signore Cristo Gesù che nella Pasqua ci offre la nostra redenzione.

Gaeta (Lt). L’arcivescovo mons. Fabio Bernardo D’Onorio: “La Pasqua, opera della nostra redenzione”ultima modifica: 2012-04-09T00:37:00+02:00da pace2005
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