Gaeta (Lt). Iniziata la fase finale dell Quinto Sinodo Diocesano

arci_donorio.jpgcattedrale%20gaeta.jpg(A.R.) – Si è tenuta martedì 17 aprile dalle ore 19 alle 21.00, sotto la presidenza dell’arcivescovo, monsignor Fabio Bernardo D’Onorio, la prima delle assemblee generali  previste dalla fase conclusiva del V Sinodo dell’Arcidiocesi di Gaeta. In tal modo, il Sinodo entra nel suo ultimo anno, quello determinante, che segnerà in modo proficuo la vita diocesana della Chiesa che è in Gaeta, per il suo cammino attuale e futuro.
L’incontro si è tenuto presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Vindicio in Formia. Oltre 100 i membri di diritto del V Sinodo, tra vescovo, parroci, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici delle rispettive comunità parrocchiali. A coordinare i lavori sinodali è il Segretario, don Carlo Lembo.
L’incontro è stato aperto da una breve preghiera del Vescovo e subito dopo si è proceduto  con la presentazione della prima sezione del lavoro fatto fin qui,  su “Annuncio e Catechesi”. E’ stato don Alfredo Micalusi, parroco di Sant’Erasmo in Formia a presentare i contenti essenziali riguardanti la necessità di una più precisa ed articolata catechesi e un più mirato annuncio evangelico sul territorio della Diocesi in ragione dei profondi e significativi cambiamenti in atto nella chiesa e nella società civile ed umana.
Diverse le richieste scritte di interventi che sono stati presentati al segretario don Carlo Lembo, già dalla prima assemblea sinodale, al fine di coordinare i lavori anche su argomenti futuri. Tutti i sinodali potranno intervenire liberamente, ma una sola volta per ogni singolo argomento, con un tempo massimo di quattro minuti per intervento.
“La Chiesa di Gaeta – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia della messa crismale del giovedì santo, il 5 aprile scorso quando tutti i sinodali hanno giurato-  è ben consapevole da una parte che il Sinodo è καιρòς (kairòs) nel quale il Signore svela e rivela i suoi progetti per noi, ma d’altra parte essa si rende conto che aver pretesa di evangelizzare, senza prima essere stata evangelizzata, è bestemmia dinanzi a Dio e fallimento sicuro, perché noi siamo i primi destinatari, noi i primi affidatari della Parola…Una Chiesa quindi pienamente sottomessa alla Parola di Dio, nutrita da essa e da essa liberata. Molti dicono di credere, eppure non sono né religiosi né cristiani, e pure proclamano una fede in un “Dio” della vita, dell’amore, dell’affare e veniamo a scoprire che la parola “Dio” diventa sommamente ambigua, perché ognuno riveste questa parola, “Dio”, con immagini e senso, a proprio tornaconto. Il nostro impegno è far sì che non si creda in un Dio qualunque né in un Gesù Cristo qualunque, ma dobbiamo compiere ogni sforzo perché si abbia fede nel Signore Gesù del Vangelo, e nel Vangelo di Cristo Gesù. Il Vangelo non è un libro, né solo un annuncio, ma deve incarnarsi nella vita del credente. Questo, fratelli e sorelle, questo carissimi sinodali, vuol essere lo scopo del nostro V Sinodo Diocesano! Con i lavori del Sinodo la nostra Chiesa riannunzierà, con freschezza e convinzione nuova, Cristo Gesù, riaffermando la consolidata comunione tra presbiteri, diaconi e me, e tra noi e il popolo cristiano”.
Ed ha aggiunto: “Cristo Gesù, per un Sinodo fruttuoso, ci chiede supplemento di obbedienza a Lui, Lui fattosi obbediente fino alla morte; Egli vuole ancora supplemento di amore alla Chiesa Gaetana e alle nostre comunità; Egli chiede anche supplemento di conversione a quanto il Sinodo proporrà perché come già ci ha detto S. Ireneo, “quando Cristo è presente, c’è novità di vita e di opere” e il cuore deve spalancarsi e le vele tendersi per prendere il largo. Da questa disponibilità di mente e cuore, scaturirà profonda la convinzione sulle opzioni del Sinodo. Da qui anche la convinzione sulla bontà pastorale del lavorare in sintonia di cuori e di intenti. Accettare norme e indicazioni del Sinodo sarà anche segno evidente di stare nella Chiesa una, nella quale, come dicevano gli antichi Padri, deve esserci “unum velle et unum nolle”, cioè volere e non volere insieme. S. Cipriano a questo riguardo ricorda: “Nessuno può avere Dio per Padre se non ha la Chiesa per Madre”. E per noi, carissimi, Madre è la Chiesa di Gaeta! Il Sinodo è un τòπος (tòpos) teologico, ecco che a Dio che parla è dovuta l’obbedienza della fede (DV5)…Le difficoltà saranno superate e si procederà con pazienza e gradualità in una visione aperta ai tempi che cambiano. A noi incombe, però, l’obbligo di cominciare, altrimenti il rimanere fermi, mentre la società continua a cambiare, ci obbliga poi a correre per rincorrerla.
Sinodali carissimi, diamo forma alla nostra vita sacerdotale e alla nostra realtà di battezzati, affinché sappiamo riscoprire, in questa esperienza esaltante di Sinodo, fervore e ricchezza, propria di ciascuno, e la Chiesa di Gaeta fin da ora vi ringrazia, perché insieme possiamo costruire la sua bellezza, che saprà ancora attirare perché essa può essere ancora sale e luce per vicini e lontani”.
La Diocesi ha una popolazione stabile di circa 160.000 abitanti e con oltre 300.000 durante il periodo estivo, con la presenza massiccia di turisti e villeggianti che dal salto di Fondi fino alla foce del Garigliano che accedono alle località turistiche di fama internazionale come Sperlonga, Gaeta, Formia, Scauri e Minturno, tutte sulla fascia costiera. Altre località che compongono il vasto territorio della diocesi di oltre 600 Km2, sono Fondi con il noto Mercato Ortofrutticolo (MOF), Lenola, Itri, Suio con le Terme, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Pastena, Campodimele, Spigno Saturnia, Ausonia, Coreno Ausonio, e due importanti isole del Golfo di Gaeta, Ponza e Ventotene. Cinquantasette le parrocchie, organizzate in tre Foranie (Fondi, Formia e Minturno). Cinquanta i sacerdoti diocesani, 12 i sacerdoti religiosi, 26 i diaconi permanenti, 8 le comunità religiose maschili, 33 le comunità religiose femminili. Diversi i santuari di rinomanza locale, nazionale e internazionale: SS. Trinità (Montagna Spaccata-Gaeta); Madonna della Civita; Madonna della Rocca, Madonna del Piano, Madonna del Colle, S.Michele Arcangelo, Il Redentore. Ben organizzato ed operativo il settore dei fedeli laici che collaborano attivamente nella conduzione delle parrocchie e nell’assunzione di compiti e funzioni nei consigli parrocchiali o in quello diocesano. Operative le Caritas parrocchiali o zonali che vengono incontro alle prime necessità dei più poveri e bisogni del territorio, in continuo aumento. Presenza capillari di cittadini extra-comunitari e consistente la presenza di fedeli di altre confessioni cristiane o di altre religioni.

Gaeta (Lt). Iniziata la fase finale dell Quinto Sinodo Diocesanoultima modifica: 2012-04-18T10:09:00+02:00da pace2005
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